
Sono anni che si parla di: riduzione del numero dei parlamentari; taglio degli stipendi, delle indennità e della auto blu; riforma dei finanziamenti ai partiti.
Ma è mai stato fatto qualcosa? Figuriamoci.
E poi mi tocca persino vedere la Lega che dopo essersi eretta per anni a paladina della giustizia - perché uscita indenne da Mani Pulite - ora vede crollare uno ad uno alcuni dei suoi pilastri beccati con le mani nella marmellata. Espulsioni a parte (ovviamente non di Renzo Bossi!), i nuovi vertici si sono persino permessi di lavarsi il viso e le mani, rinunciando all'ultima tranche di rimborsi e invitando gli altri partiti a fare altrettanto.
Lo ritengono forse un cambiamento sufficiente? Del resto se le anche le pulizie si fanno buttando la "spazzatura" fuori dalla porta e facendola rientrare dalla finestra, non c'è nulla di cui sorprendersi. E mi riferisco al fatto che il Senatur si sarà anche dimesso, ma è stato fatto Presidente subito dopo.
Ma quale pulizia? Ma che cambiamento? La politica italiana, con i suoi vizi e stravizi non ha alcuna intenzione di cambiare. E anche se ora è la Lega ad essere sotto i riflettori, non dimentichiamo Lusi della Margherita, Formigoni del Pdl - ormai incrostato nel suo potere alla Regione Lombardia - oppure Vendola, sul quale continuano a piovere avvisi di garanzia.
Le cose devono cambiare!