martedì 20 dicembre 2011

Renzo Bossi: i nuovi media sono un fenomeno che entra inesorabilmente nella nostra vita. Sicuro?

Sono perplesso. Oggi navigavo in rete e sono "capitato" sul blog di Renzo Bossi. Spulciando fra le news del sito, ho trovato nella sezione rassegna stampa un articolo che parla dei nuovi media.

Vista la mia passione per i social network e per l'implicazione che essi hanno sempre più con la politica, ho pensato di leggere con attenzione le parole del figlio del Senatur in proposito, curioso di sapere cosa ne pensasse un giovane esponente di un partito piuttosto tradizionalista come la Lega Nord, che da sempre basa la sua attività sulla militanza e sul rapporto diretto con la gente.

“Io stesso - si legge nelle dichiarazioni dell'articolo - uso Facebook e Twitter quotidianamente, sempre improntandoli in ambito lavorativo”. Questi nuovi media - continua il consigliere regionale lombardo - in fondo sono un fenomeno che entra inesorabilmente nella nostra vita e di fatto la generazione di cui faccio parte li ha presi.

Sempre più incuriosito, ho cliccato sulle icone di Facebook, Twitter e Youtube. E...pensate un pò...mi sono accorto che le cose non stanno proprio così.
La pagina di Facebook
è utilizzata di frequente, ma dal blog non si accede direttamente al profilo o alla pagina di Renzo, ma semplicemente al Social Network.
Per quanto riguarda Twitter e Youtube, invece, l'ultimo tweet risale al 13 settembre e l'ultimo video (senza contare che ce ne sono solo 5 nella pagina) è stato caricato a luglio.

Meno male che i nuovi media sono entrati inesorabilmente nelle nostre vite!

venerdì 16 dicembre 2011

NON SOLO POLITICA - Lega Nord Varese: parla il segretario cittadino Marco Pinti

"L'Altra Politica" dà spazio al nuovo segretario varesino di Lega Nord Marco Pinti, eletto a settembre a larga maggioranza.

Si parla del governo Monti e della Lega, della Videopolitica e dei Social Network - un pò criticati a favore di una politica più reale fatta di contatto diretto con la gente, in vecchio stile militanza, tipico di Lega Nord.

Un'intervista diretta, fatta di riflessioni puntuali, non senza una punta di critica pungente.

Il governo Monti ha da poco presentato la nuova manovra anticrisi. Lega Nord sembra essere compatta nel sostenere che non voterà la fiducia. Quali sono i perché che spingono la Lega a dire no a Monti?

"Il governo di un Paese democratico deve essere eletto dai cittadini, soprattutto in una situazione d’emergenza come quella che viviamo dove deve venire dal popolo la legittimazione ad agire. Il governo Monti è un insulto alla democrazia, un’operazione di palazzo che toglie sovranità al popolo per dare il potere alle banche che utilizzeranno questo governo per fare solo i propri interessi. Basta poi notare come 40 dei 47 deputati che hanno abbandonato il PDL fossero eletti nelle circoscrizioni del Sud per capire come questa operazione di palazzo sia stata la reazione dello Stato Italiano alla nostra spinta di cambiamento."

Per quanto riguarda la Lega sul territorio di Varese, Pinti nega, invece, le tanto chiacchierate discordanze cittadine fra un presunto manipolo di Antimaroniani e una maggioranza di fedeli all'ormai ex Ministro bosino Roberto Maroni, rispondendo in modo incisivo alla domanda "Si è parlato a lungo del confronto-scontro interno fra “Maroniani” e “Antimaroniani” nel cuore di Varese. Cosa ne pensa il segretario cittadino neoeletto": "Non esiste alcuno scontro interno. La Lega è compatta con Bossi."

Lega Nord Varese (ma non solo) è molto attiva su Facebook. Pochi sono gli account di Twitter del Carroccio, invece. Nel futuro di Lega Nord Varese c’è anche un account Twitter? Cosa ne pensa il segretario cittadino varesino del rapporto fra Social Network e Politica?

"I Social Network, nel bene e nel male, hanno segnato una rivoluzione. La politica ha il dovere di informare e per farlo bisogna diventare pratici di tutti i mezzi di comunicazione per dare risposte ed essere stimolo a riflettere sulla situazione del Paese. Non dimentichiamo però il rapporto di fiducia tra un movimento come la Lega Nord e il suo popolo si è sempre fondato sul rapporto diretto con le persone che si incontrano per strada. Altrimenti il rischio è quello di diventare movimenti virtuali, votati e amati solo da persone che considerano politica il barricarsi dietro una tastiera e mettere “mi piace” su Facebook. Personalmente ho poi l’impressione che gran parte del tempo che si passa in rete suoni spesso come tempo perso a costruire realtà sognate: la realtà quella vera è quella che si incontra fuori dal computer e per modificarla, se vogliamo modificarla c’è bisogno di gesti concreti, reali."

Videopolitica: la politica odierna secondo molti è sempre più spettacolarizzata. Sempre più Video e sempre meno Politica. Cosa ne pensa?

"Il Video è un ottimo mezzo per veicolare un messaggio politico, per fare una provocazione, per prendere o prendersi in giro. Rimane però che per la sua natura unidirezionale, con un video non si può dialogare, Video e Politica rimangono separati in casa. La Politica è un incontro/scontro di idee che ha per teatro naturale la piazza, vero luogo in cui si può sperare di fare qualcosa in più che occuparsi della reciproca manutenzione dei propri pregiudizi."

foto da www.laprovinciadivarese.it

lunedì 12 dicembre 2011

Monti e la Manovra. Le parole pesano tantissimo. Il passato non si può dimenticare.

Riguardando la puntata di Porta a Porta dello scorso 6 dicembre, quella in cui Vespa intervistava il Premier Monti per illustrare la manovra, non sono riuscito a capire chi era il giornalista, né tanto meno se il passato abbia ancora un valore.

Mi spiego meglio. Ho visto l'esatto opposto di quello che in una circostanza simile dovrebbe accadere: il sano giornalismo in stile "watch dog" - cane da guardia -, interessato a portare a galla le cose più importanti, le questioni più spinose, quelle più care agli italiani.

Certo, ormai dovrei sapere che si tratta di un giornalismo per lo più mandato in soffitta, ma non si può nemmeno fare di questo lavoro uno spettacolo simile a "un the con i pasticcini", lasciando parlare a ruota libera una delle più alte cariche dello Stato - centro di interesse nazionale e internazionale in una fase economica così delicata - dipingendo semplicemente la manovra come un sacrificio necessario comprensibile e da comprendere. Ci si aspetta di più da un programma del servizio pubblico.

E mentre, durante lo show, il sociologo Renato Mannheimer spiegava come la fiducia nel Premier fosse scesa solo del 10% dopo la presentazione della manovra (passando dal 74% del 25 novembre al 64% del 5 dicembre), io non potevo fare altro che pensare e ripensare alla parole di Monti: "se i giovani italiani oggi non trovano lavoro questo è anche perchè per decenni nel passato il mondo politico per avere consenso soddisfaceva tutte le istanze, caricando le povere spalle degli italiani che non erano ancora nati di grande debito che adesso c'è su quelle spalle."

E ora mi domando se a nessun altro a parte me - Vespa in primis - sia venuto in mente di chiedere al Primo Ministro di quali istanze stesse parlando: forse non ricorda Tangentopoli e i soldi che la classe politica - non sufficientemente rinnovata - ha fagocitato negli anni. E ancora più, non si rende conto che, oggi, 945 (il numero dei Parlamentari italiani, ndr.) moltiplicato per 11.704 euro (lo stipendio mensile procapite, ndr.) equivale a una spesa annua pari a 11.060.280 di euro.

Io sono uno di quei giovani di cui parla Monti. Tangentopoli non l'ho vissuta, ma l'ho studiata. Oggi sono senza lavoro o quasi, credo poco nei politici e soprattutto credo che la politica costi troppo al popolo che già le delega la cosa più importante che ha: la propria sovranità.

Forse si sarebbe potuto risparmiare qualche sacrificio agli italiani, chiedendone fin da subito qualcuno ai nostri politici, decisamente i più cari d'Europa.

venerdì 2 dicembre 2011

NON SOLO POLITICA - Sinistra Ecologia Libertà Varese: parla la coordinatrice Eleonora Martinelli

"L'Altra Politica" dà il benvenuto alla neoeletta coordinatrice varesina di Sinistra Ecologia Libertà Eleonora Martinelli.

Si parla degli obiettivi di SEL Varese, della città del futuro, dei social network e della videopolitica. Non mancano i riferimenti alla "cacciata" di Berlusconi e una nota sarcastica sugli insuccessi dell'attuale maggioranza varesina, per quanto riguarda la pianificazione urbanistica.

Un'intervista sincera e pungente e a tratti ironica.

Riorganizzazione e spazio ai giovani. Quali sono le priorità del nuovo coordinamento del SEL di Varese?

Sel è un partito nato da pochissimo in confronto ad altre realtà politiche. Essendo a Varese non posso non pensare per esempio Lega Nord e ai suoi vent’anni di vita. Ma nonostante si sia appena soffiata la nostra prima “candelina anagrafica”, sia a livello nazionale che a livello locale siamo stati in grado di ottenere ottimi risultati.
L’obiettivo principale non può che essere quello di consolidare questi buoni risultati ottenuti e crescere sempre di più, radicandoci sul territorio attraverso iniziative, momenti di scambio e di ascolto con la città.
Anche a Varese soffia un’aria nuova e un desiderio di partecipazione che dobbiamo sapere interpretare e da cui dobbiamo essere in grado di farci “condizionare”, nel senso migliore del termine. Una sorta di osmosi con la società civile varesina che sappia infondere fiducia nella politica e che arricchisca, per contro, di contenuti, idee e forza partecipativa il circolo cittadino di Sinistra Ecologia Libertà.
Saper appassionare: la politica non deve essere solo paroloni, discorsi fini a se stessi e dibattiti astratti messi in piedi per esibire le proprie doti dialettiche. Se riuscissimo a far riscoprire il bello del fare politica dimostrando noi per primi, con il nostro entusiasmo, le soddisfazioni che può dare l’impegno in qualcosa che trascenda la sola realizzazione individuale (che sembrava essere l’unico traguardo possibile nell’era del berlusconismo, in cui ancora stiamo transitando) cioè l’interesse comune, potremmo dire di avere raggiunto un enorme obiettivo.

Sul vostro Blog si legge: la Varese del futuro, la Varese del 2030 dovrà essere realizzata attraverso l’apporto dei cittadini”. Ma qual è secondo Eleonora Martinelli la Varese del futuro?

La Varese del futuro è una città pensata e vissuta quotidianamente dai Varesini
, intesi nell’accezione di “chi vive Varese” indipendentemente dalla residenza o dal titolo giuridico con cui vi si trova ( residenza, dimora, carta di soggiorno che sia).
Una città in cui le strade saranno sicure perché c’è la gente a “presidiarle” vivendole, non perché vuote e sorvegliate dalle ronde. Una città dove i ragazzi abbiano spazi dove intrattenersi e raccontarsi e fino a tardi senza essere costretti a consumare qualcosa in un locale.
Una realtà urbana fatta di spazi costruiti nell’ottica di una pianificazione urbanistica consapevole e sostenibile sia dal punto di vista dell’ambiente che della vivibilità: una città con un progetto urbanistico alle spalle che la renda funzionale dal punto dei servizi e sicura sotto l’aspetto idrogeologico, che un temporale estivo non la getti nel panico per due giorni, ad esempio.
Ma visto il punto di partenza, almeno sul piano urbanistico, sarebbe già un grande risultato se la Varese del 2030 avesse un PGT, per esempio. Sono sarcastica, ovviamente. È un riso amaro il mio. (Eleonora Martinelli fa riferimento ai ritardi per il PGT varesino non ancora varato e approvato, ndr.)

Sel Milano, Sel Umbria e altri ancora. Sono account di Twitter. Ci sarà un SEL Varese? Cosa ne pensa il nuovo coordinatore del SEL di Varese del rapporto fra Social Network e Politica?

Creare un account twitter di SEL Varese è sicuramente un passo realizzabile a brevissimo termine e auspicabile. La comunicazione in rete corre veloce: strumenti come twitter e fb sono ottimi veicolatori di messaggi che raggiungono nuove categorie di soggetti politicamente “attenti” e interessati che le vivono con quotidianità, a differenza della carta stampata, dei telegiornali, dei mezzi classici di informazione.
Come tutti gli strumenti se ne può fare un buono o cattivo uso, dobbiamo impegnarci per saperne fare uno ottimo, anche perché sul lungo periodo ho come l’impressione che saranno questi i “classici” mezzi di informazione. O forse lo sono già.

Videopolitica: la politica odierna secondo molti è sempre più spettacolarizzata. Sempre più Video e sempre meno Politica. Cosa ne pensa?

Le dimissioni di Berlusconi hanno se non altro segnato un cambio di tendenza in questo senso. Non erano i talk show a spettacolizzare la politica, ma la politica a dare contenuti ai talk show.
Un rapporto speculare fra le stanze istituzionali e i salotti televisivi che rendeva difficile guardare un format su un canale e una seduta di gabinetto sull’altro e tentare di trovare “le sette differenze”.
Almeno nella forma bisogna riconoscere che nelle ultime settimane qualcosa è cambiato. Altro discorso va fatto sui contenuti. Non possiamo accontentarci di un cambiamento di facciata.

mercoledì 30 novembre 2011

I costi della politica e la "gente della strada".

Quando accendi la tv e senti dire a Matrix "I sistemi politici più economici sono le dittature" non possono che venirti i brividi.

Specialmente se a dirlo è Irene Pivetti - che come ex Presidente della Camera avrà diritto a godere (secondo i nuovi provvedimenti parlamentari "solo" a partire dal sessantesimo anno di età) di una pensione di oltre 6.000 euro mensili.

L'idea di fondo - se ripensiamo all'ultima mezzora della puntata di Matrix di questa sera - è quella che i politici debbano avere lo stipendio, la pensione, il vitalizio, il rimborso e il privilegio, perchè la politica è un lavoro.

Ebbene, sono d'accordo, la politica è un lavoro. Ma sebbene io non possa fare a meno di riconoscere che dovrebbe trattarsi di un impegno costante e duraturo, non posso altrettanto evitare di pensare a quanti deputati e senatori disertino le camere e le votazioni e a quanti privilegi non necessari vengano loro concessi.

I privilegi agli onesti lavoratori non li concede nessuno. I bonus e i premi per lavoratori dipendenti, quando ci sono, non sono nemmeno degni di questo nome - fatta eccezione per i top manager, troppo spesso sovrastimati. I liberi professionisti sono eternamente prosciugati da una partitia Iva che sembra essere dipinta come il santo graal del giovane in cerca di un'occasione per dimostrare le proprie capacità.

I compensi per aver lavorato due anni (la Pivetti è stata in carica come Presidente della Camera dal '94 al '96, ndr.) in un'azienda non sembrano neanche lontanamente paragonabili alle pensioni dei parlamentari, dei senatori a vita e delle più alte cariche dello Stato.

Tutto questo è inaccettabile. Tanto più se consideriamo che la maggior parte dei politici appartiene alla cerchia dei professionisti con tanto di ordine o albo alle spalle, dunque un'entrata regolare, ma soprattutto una futura pensione già garantita.

Questo è quello che allontana la gente comune dalla politica. Questo e tante altre cose.

lunedì 28 novembre 2011

Governo Monti: è tempo di lavorare. Noi: sospendiamo il giudizio.

L'ormai ex Ministro Maroni rompe gli induci: il governo Monti segna la fine dell'alleanza formale fra la Lega e il Pdl. E mentre il cavaliere lo incalza smentendo e ricordando che non si ricandiderà, Maroni parla di "nuova Triplice", una nuova allenza delineatasi fra Pdl, Pd e Udc, che appoggiano il nuovo governo.


Monti è appena arrivato, non ha avuto quasi nemmeno il tempo di prendere il suo posto, e già viene messo in discussione quello che ha fatto. Ma che cosa ha fatto? Forse, prima di metterlo in croce e decidere di mandarlo a casa, bisognerebbe attendere qualche mese e dargli il tempo di lavorare.

Un amico una volta mi ha detto che le persone meritano di ricevere il beneficio del dubbio. In fondo a nessuno di noi piace essere giudicato per quello che ancora non ha fatto!

Sono finiti i tempi in cui Lega e Pdl andavano a braccetto? E allora? L'Italia aveva bisogno di un cambiamento. Stiamo a vedere cosa accadrà nei prossimi mesi. Dopo potremo giudicare.

venerdì 25 novembre 2011

Governo Monti. Terzi apre la strada ai social fra le file dei Ministri?

Ancora in fasce il governo Monti correva già fra le praterie dei social network, Twitter in testa. Commenti in diretta, fra ironia, riverenza e scetticismo.

Eppure, in un'epoca così multimediale e così videopoliticamente social, i nuovi ministri non hanno confidenza con il web. Nessun profilo, pagina o account personale. Forse poca dimestichezza con gli strumenti oppure persino una distanza scritta nel dna di politici vecchio stampo, un pò dinosauri, non solo per i loro sostanziosi e invidiabili curricula, ma quanto più forse per l'età.

Il primo ad affacciarsi timidamente sulla scena di Twitter è il Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi. Il primo tweet, comparso il 22 novembre, è dedicato all'Egitto e ai diritti civili. In poco tempo la notizia dilaga e, ad oggi, il neoministro con soli 43 tweet raccoglie ben 6.366 follower.

Ma sarà capace di utilizzare lo strumento efficacemente e non deludere chi lo segue con attenzione?

E soprattutto, Terzi farà da apripista ai suoi colleghi? In fondo i giovani, il lavoro, la rete e molto altro ancora sono tutti temi che questo governo dice di avere a cuore. E Twitter, non chè i social network in generale, sono sempre più terreno fertile per stabilire un contatto reale con il popolo.