
Un'intervista con tanta "carne al fuoco", ritmi incalzanti, ma toni pacati, che non hanno però risparmiato alcune pungenti critiche all'attuale configurazione dell'alleanza politica PDL-Lega, alla credibilità politica della Lega in Lombardia e al governo Monti, accolto con fiducia, ma costantemente sotto l'occhio vigile di Italia dei Valori.
Italia dei Valori è molto attiva su Facebook e su Twitter. Ma qual è secondo lei il rapporto fra la politica e i social network?
"Il rapporto è sempre più stretto." - spiega Sola. - "Siamo in una fase in cui i cittadini pretendono giustamente sempre maggiore centralità e pretendono una politica aperta, che sia comunicazione nel senso compito del termine. La comunicazione non è solo indirizzare verso un target determinati messaggi, è aprirsi anche al cosiddetto feedback, per usare un "brutto" termine, un po' gergale. Ma insomma la comunicazione è fatta di dare e di ricevere. Il social network è lo strumento che nel modo più immediato e più completo possibile - ad oggi - consente proprio questa dinamica, quindi fa sì che ci sia un contatto diretto, estremamente proattivo nell'ottica del cittadino, fra l'amministratore, il personaggio politico e appunto il singolo cittadino. Non sostituisce la piazza, ma integra il concetto tradizionale di piazza, se vogliamo rifacendosi a quello ancor più tradizionale classico di agorà."
Ecco l'occasione perfetta per parlare di Videopolitica. I social network si inseriscono a pieno titolo, per così dire, in questo concetto di piazza. Dunque sorge spontanea la domanda: la videopolitica oggi è sempre più spesso più "video" e meno "politica". Cosa ne pensa il Responsabile Nazionale della comunicazione di IDV di questa affermazione?
"Beh è un'affermazione corretta. La comunicazione è sempre più asciutta, sempre più rivolta alla massa e quindi giocoforza il messaggio viene reso elementare, viene asciugato, sintetizzato. In particolare è un dato di fatto che la televisione soprattutto, per quanto attiene alla comunicazione di massa, mantenga il suo ruolo centrale. Questo fa sì che vi sia una semplificazione e, talora, per certi aspetti, una sorta di "prostituzione della politica" ai linguaggi della televisione."
Per quanto riguarda nello specifico Italia dei Valori, se lei dovesse esprimere in poche parole i pilastri della vostra strategia di comunicazione... "La rete è fondamentale." - esordisce Sola - "Il Presidente di Pietro è da sempre un fautore della rete come strumento di dialogo, di confronto e anche di diffusione delle idee e dei valori del nostro partito. Proprio in questi giorni ha lanciato il suo nuovo blog (http://www.antoniodipietro.it/, ndr.) che invita con particolare convinzione all'interazione e alla fruizione attraverso i social network.

Parlando di politica in senso stretto, non poteva mancare una domanda sul ruolo del Presidente della Regione Formigoni. Un ruolo molto discusso, visto che si tratta del suo quarto mandato consecutivo, per certi versi considerato da molti come un'anomalia tipica all'italiana. "Il Presidente Formigoni" - ci spiega Sola - "si ritrova in questo momento in una situazione di estrema difficoltà, che si è creato lui stesso, ricandidandosi nonostante a nostro modo di vedere la legge non glielo consentisse - anche se poi è finita come sappiamo e quindi evidentemente c'era una visione giuridica diversa della normativa -, tra l'altro raccogliendo firme che pare fossero false. Ma a prescindere da tutti questi elementi, il fatto che qualcuno detenga il potere in una Regione come la Lombardia per 16 anni - e si va verso i 20 se questo mandato andrà a compimento - è una stortura. Qualcuno che gestisce così a lungo il potere in una Regione come la Lombardia, fatalmente è a rischio, perché si creano delle incrostazioni di potere, che nel suo caso sono ancora più evidenti: Roberto Formigoni è
Dato che l'occasione fa l'uomo ladro, non potevo non incalzare Gabriele Sola, insistendo sul futuro della Presidenza di Regione: qualche tempo fa, l'ex ministro Maroni ad un comizio varesino ha lasciato intendere con una battuta la possibilità di candidarsi alle prossime elezioni per il governo della Lombardia. Cosa ne pensa? "Sicuramente la Lega tra virgolette, ma fino ad un certo punto, pretenderà, condizionerà l'eventuale alleanza - per altro in questi giorni già messa in discussione sulle elezioni imminenti che riguarderanno diversi comuni e qualche provincia - alla candidatura alla Presidenza Lombarda di un proprio uomo. A tutti coloro che, come noi, pensano che sarebbe una disgrazia, credo che questo debba imporre un grande impegno per evitare che ciò accada. Ciò detto, Maroni rappresenta all'interno della Lega Nord, uno dei volti meno impresentabili. Quindi ci starebbe anche che venisse speso in una battaglia che peraltro si presenta problematica, perché sul territorio sono evidenti le contraddizioni della Lega Nord, che gioca su due o tre tavoli in contemporanea: tiene un linea a Roma e una sul territorio, poi la modifica a Roma, però nel frattempo vota ancora per evitare l'arresto di Cosentino e contro i magistrati con il PDL. Insomma ci sono una serie di contraddizioni ormai evidentissime, e quindi, anche qualora Lega e PDL dovessero schierarsi in una coalizione supportando un candidato leghista, credo che avrebbero vita molto difficile, perché "la Lombardia s'è desta".

Nessun commento:
Posta un commento