Specialmente se a dirlo è Irene Pivetti - che come ex Presidente della Camera avrà diritto a godere (secondo i nuovi provvedimenti parlamentari "solo" a partire dal sessantesimo anno di età) di una pensione di oltre 6.000 euro mensili.
L'idea di fondo - se ripensiamo all'ultima mezzora della puntata di Matrix di questa sera - è quella che i politici debbano avere lo stipendio, la pensione, il vitalizio, il rimborso e il privilegio, perchè la politica è un lavoro.
Ebbene, sono d'accordo, la politica è un lavoro. Ma sebbene io non possa fare a meno di riconoscere che dovrebbe trattarsi di un impegno costante e duraturo, non posso altrettanto evitare di pensare a quanti deputati e senatori disertino le camere e le votazioni e a quanti privilegi non necessari vengano loro concessi.
I privilegi agli onesti lavoratori non li concede nessuno. I bonus e i premi per lavoratori dipendenti, quando ci sono, non sono nemmeno degni di questo nome - fatta eccezione per i top manager, troppo spesso sovrastimati. I liberi professionisti sono eternamente prosciugati da una partitia Iva che sembra essere dipinta come il santo graal del giovane in cerca di un'occasione per dimostrare le proprie capacità.
Tutto questo è inaccettabile. Tanto più se consideriamo che la maggior parte dei politici appartiene alla cerchia dei professionisti con tanto di ordine o albo alle spalle, dunque un'entrata regolare, ma soprattutto una futura pensione già garantita.
Questo è quello che allontana la gente comune dalla politica. Questo e tante altre cose.