
Sto parlando di Tangentopoli, spina nel fianco dei politici. Forse non molti se ne saranno accorti, ma l'argomento è emerso velatamente in un discorso sui costi della politica per il mantenimento dei partiti, specie in campagna elettorale.
Poiché non sono qui a fare del giornalismo, ma a offrire la mia opinione e la mia interpretazione, devo dire che ho avuto l’impressione che fra le righe si cercasse di dire che il dramma di tangentopoli fu causato solo da quello: i politici rubarono soldi alle casse dello stato per far vivere i loro partiti.
Ognuno dia l'interpretazione che desidera, ma questo spiega tutto per me: non è un colore che distingue un politico, ma l'idea stessa che quando si governa si entra a far parte di un qualcosa definibile come casta che lascia cittadino e democrazia sulla porta.
Ognuno è libero di pensare come vuole per fortuna, ma io ritengo che giustificare tangentopoli spiegando che i politici “prendevano” e non “rubavano” i soldi per la sopravvivenza dei loro partiti, è come dire che la shoah non sia mai esistita.
Andrea Catalano
Tecnicamente ora si dovrebbe parlare di "rimborso spese" per quanto riguarda i partiti.
RispondiEliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Finanziamento_pubblico_ai_partiti#Il_.22rimborso_elettorale.22_.281999.29
Il problema serio è l'erogazione di quantità di denaro incredibilmente superirori a quelle che il defunto buon senso giudicherebbe idonee.
Immaginiamo di possedere una vecchia Ford Mustang degli anni 70 aziendale: tutti i giorni la utilizziamo per andare a lavorare e poi chiediamo il rimborso spese..Non sarebbe meglio una Yaris?