lunedì 26 marzo 2012

PD Vs Lega: il manifesto della vergogna.

Oggi ero fermo ad un semaforo, mi sono voltato e ho visto questo manifesto del Partito Democratico Lombardo. Non capisco, e francamente anche se capissi non approverei.

Con la crisi in atto e con tutti i mezzi di comunicazione a disposizione, ancora nel 2012 un partito politico ha bisogno di una campagna che come tema principale ha la denigrazione di un altra partito?

Probabilmente il PD sente troppo la mancanza di Berlusconi e della sua conseguente politica così accentuatamente antiberlusconiana da offuscare qualsiasi strategia politica credibile. A lungo, infatti, l'impressione è stata quella di un centro sinistra e di una sinistra incapace di fare politica, se non avversando il Premier Silvio Berlusconi.

E ora, che Silvio in "campo" non c'è più, quando tutti gli elettori del centro sinistra, ormai disillusi, avevano cominciato a sperare di poter vedere finalmente una linea politica che non fosse semplicemente "-anti", ecco apparire all'orizzonte lo spauracchio della Lega, il nuovo annunciato nemico.

Riuscirà il partito del carroccio a reggere il confronto con Silvio? L'antiberlusconismo troverà un degno sostituto nell'antileghismo?

Lo scopriremo solo vivendo.

domenica 18 marzo 2012

Tv italiana: ora è tempo di cambiare!

Sono oltre dieci anni ormai che la televisione ci propina Reality Show come il Grande Fratello, Amici e chi più ne ha più ne metta. Come possiamo allora, oggi, stupirci se "La tv non riesce a voltare pagina dopo Silvio Berlusconi"? (cit. dall'articolo de Il Fatto Quotidiano, ndr.)

Non si vede aria di rinnovamento nel panorama televisivo da tempo ormai immemore. Non sarà certo il caso di parlare di novità solo perché quest'anno Maria De Filippi porta sul campo del serale anche alcuni tra i più noti ex protagonisti. Eppure il Reality Show continua a reggere il confronto con il pubblico, anche se gli ascolti non sono più brillanti come una volta. Ma si sa, la gente ha bisogno dell'intrattenimento televisivo e, anche se la tv propone sempre le stesse cose, l'importante è sorridere un po'.

Ma quando si tratta di informazione, quello che fa sorridere è che oggi si senta la mancanza di Silvio Berlusconi. Diciamo la verità: Matrix o Porta a Porta, e ancor di più gli "altri piccoli talk show", i fratelli minori delle altre reti, per così dire, non possono vivere senza il cavaliere.
E non si tratta di semplice ironia, si tratta di realtà. A stento questi programmi riescono a rispondere alle esigenze del pubblico: capire i temi complessi dell'agenda di governo e conoscere i ministri tecnici, che certamente sono meno propensi al gossip e allo scandalo di certe nostre vecchie conoscenze.

Forse è arrivato il momento di mandare in soffitta il tanto abusato formato televisivo del talk show, insieme a certi volti di cui ormai non se ne può più, fin troppo accondiscendenti, appartenenti a quella specie di giornalisti - ahimè - ormai dominante: quella degli "sdraiati". Non sarà dunque arrivato il momento di fare piazza pulita di opinionisti da strapazzo e giornalisti vetusti o poco incisivi? E soprattutto, non è giunta l'ora di far ripartire il cervello e pensare a nuove idee, senza riciclarsi migrando da una rete all'altra?

Per la televisione credo sia ora di cambiare, in primis per la politica e l'informazione. Questo comporterà la fine della Video Politica? Finché ci sarà un microfono, un video e un pubblico a cui rivolgersi, la Video Politica non avrà fine.

mercoledì 14 marzo 2012

Maroni e Spartà all'Insubria: lezione di comunicazione e politica. Siamo sicuri?

Martedì pomeriggio (12 marzo 2012, ndr.) l'Università dell'Insubria di Varese si è tinta di verde, con l'intervento dell'onorevole Roberto Maroni al corso in giornalismo tenuto dal giornalista Gianni Spartà, in seno al Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione.

Quella che avrebbe dovuto essere una lezione sulla comunicazione e la politica si è trasformata in realtà in un excursus sulla storia della Lega Nord, con qualche sfumatura ironica, senza lesinare su qualche nota polemica. Dai manifesti alle scritte sui muri, dall'esperienza di radio Varese alle copertine dei giornali, fino alla satira: l'ex Ministro ha illustrato i punti salienti della comunicazione di partito, sottolineando come la Lega abbia «inventato un nuovo linguaggio».

Scarsi i riferimenti alla politica dei social network e alla televisione, cassata velocemente come «lo strumento di comunicazione per eccellenza. Uno strumento importante di comunicazione e convincimento, un tema così complesso che spero - ha incalzato con queste parole l'amico Gianni Spartà - di essere invitato un'altra volta per parlarne nello specifico».

Abbondanti, invece, i richiami più o meno espliciti a una filosofia che sembra esaltare il vecchio proverbio tanto abusato "bene o male, l'importante è che se ne parli", ben rappresentato dalla Lega, soprattutto quella di Lotta, come viene definita nel suo ruolo all'opposizione. Quella stessa Lega che da sempre è stata tacciata di xenofobia e razzismo, quando in realtà si trattava di «una forte identità territoriale come atteggiamento positivo di tutela degli interessi di chi vive in un dato territorio». «È solo un pregiudizio - ha spiegato l'esponente di spicco della Lega - sulla quale noi in realtà ci abbiamo anche marciato». Invitato poi da uno studente a tornare sull'argomento, ha replicato: «C'è il cervello, c'è il cuore e c'è la pancia della Lega. È molto complesso tenere insieme tutto questo. Non è tutto o bianco o nero. Noi spesso abbiamo esagerato, però dall'altro lato c'è un atteggiamento che tende a focalizzarsi su certi dettagli e a perdere il resto (e su questo non gli si può certo dare torto, ndr.)».

Nonostante i toni forse un po' troppo celebrativi e agiografici, l'ex Ministro, attraverso un'analisi della sua esperienza personale, ha toccato per lo meno anche alcuni aspetti interessanti della politica, quali la passione e i principi di democrazia e libera espressione, che nessuno dovrebbe considerare scontati nella quotidianità del nostro Bel Paese. «È la passione che conta, è quello che fa muovere il mondo. Io mi diverto ancora. Quando non mi divertirò più, cercherò di fare qualche altra cosa. [...] E quando penso che una cosa sia sbagliata, lo dico. Sono stato abituato così. E la Lega è un partito fondato su questi principi: c'è sempre qualcuno che decide. L'importante è che il dissenso e il senso critico non vengano mai soffocati».

Una nota importante è quella sulla distinzione fra comunicazione politica partitica e comunicazione istituzionale. Maroni ha spiegato coma da Ministro il suo compito fosse quello di realizzare il programma della Lega all'interno del programma dell'esecutivo, conciliando al Lega di Lotta con la Lega di Governo. «Poi, comunicare si comunica in modo diverso - ha precisato». «Non si parla più ad una platea indistinta, la comunicazione anzi diventa meno importante. Un buon Ministro, un buon Sindaco, deve far parlare i fatti».

Maroni, infine, si è congedato con una frase laconica, capace di riassumere pienamente la sua lezione in cattedra: «L'importante nella vita è esagerare».

Un incontro, insomma, all'insegna delle massime personali e partitiche e in misura assai minore della formazione e della comunicazione politica.

Cosa ne penseranno dunque gli studenti?