Sono oltre dieci anni ormai che la televisione ci propina Reality Show come il Grande Fratello, Amici e chi più ne ha più ne metta. Come possiamo allora, oggi, stupirci se "La tv non riesce a voltare pagina dopo Silvio Berlusconi"? (cit. dall'articolo de Il Fatto Quotidiano, ndr.)
Non si vede aria di rinnovamento nel panorama televisivo da tempo ormai immemore. Non sarà certo il caso di parlare di novità solo perché quest'anno Maria De Filippi porta sul campo del serale anche alcuni tra i più noti ex protagonisti. Eppure il Reality Show continua a reggere il confronto con il pubblico, anche se gli ascolti non sono più brillanti come una volta. Ma si sa, la gente ha bisogno dell'intrattenimento televisivo e, anche se la tv propone sempre le stesse cose, l'importante è sorridere un po'.
Ma quando si tratta di informazione, quello che fa sorridere è che oggi si senta la mancanza di Silvio Berlusconi. Diciamo la verità: Matrix o Porta a Porta, e ancor di più gli "altri piccoli talk show", i fratelli minori delle altre reti, per così dire, non possono vivere senza il cavaliere.
E non si tratta di semplice ironia, si tratta di realtà. A stento questi programmi riescono a rispondere alle esigenze del pubblico: capire i temi complessi dell'agenda di governo e conoscere i ministri tecnici, che certamente sono meno propensi al gossip e allo scandalo di certe nostre vecchie conoscenze.
Forse è arrivato il momento di mandare in soffitta il tanto abusato formato televisivo del talk show, insieme a certi volti di cui ormai non se ne può più, fin troppo accondiscendenti, appartenenti a quella specie di giornalisti - ahimè - ormai dominante: quella degli "sdraiati". Non sarà dunque arrivato il momento di fare piazza pulita di opinionisti da strapazzo e giornalisti vetusti o poco incisivi? E soprattutto, non è giunta l'ora di far ripartire il cervello e pensare a nuove idee, senza riciclarsi migrando da una rete all'altra?
Per la televisione credo sia ora di cambiare, in primis per la politica e l'informazione. Questo comporterà la fine della Video Politica? Finché ci sarà un microfono, un video e un pubblico a cui rivolgersi, la Video Politica non avrà fine.
Questo blog si propone come un grande contenitore in cui regna sovrano l'argomento "politica". Non solo la politica in senso stretto, ma anche quelle sue manifestazioni tipiche ormai dell'era della tv: spettacolarizzazione, personalizzazione, spin doctoring, e tanto altro. Non solo un "calderone di opinioni e commenti", ma anche per certi versi una specie di “guida alla navigazione” nell’universo dell’ “Altra Politica”, la Videopolitica.
Sono pienamente d'accordo, bisogna approfittare di questo momento per rivoluzionare in meglio anche e soprattutto i media, che hanno un ruolo centrale nella formazione dell'opinione pubblica. Ale
RispondiEliminaGrazie Ale. Nel mio piccolo, faccio sentire la mia voce proprio per questo! ;)
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