In occasione dello scorso Consiglio Regionale del 7 febbraio 2012, il Consigliere e Responsabile Nazionale della comunicazione di Italia dei Valori Gabriele Sola si è reso disponibile a rilasciare un'intervista sui temi dei social network, della videopolitica e delle strategie di comunicazione messe in atto dai partiti, in particolare da IDV.
Un'intervista con tanta "carne al fuoco", ritmi incalzanti, ma toni pacati, che non hanno però risparmiato alcune pungenti critiche all'attuale configurazione dell'alleanza politica PDL-Lega, alla credibilità politica della Lega in Lombardia e al governo Monti, accolto con fiducia, ma costantemente sotto l'occhio vigile di Italia dei Valori.
Italia dei Valori è molto attiva su Facebook e su Twitter. Ma qual è secondo lei il rapporto fra la politica e i social network?
"Il rapporto è sempre più stretto." - spiega Sola. - "Siamo in una fase in cui i cittadini pretendono giustamente sempre maggiore centralità e pretendono una politica aperta, che sia comunicazione nel senso compito del termine. La comunicazione non è solo indirizzare verso un target determinati messaggi, è aprirsi anche al cosiddetto feedback, per usare un "brutto" termine, un po' gergale. Ma insomma la comunicazione è fatta di dare e di ricevere. Il social network è lo strumento che nel modo più immediato e più completo possibile - ad oggi - consente proprio questa dinamica, quindi fa sì che ci sia un contatto diretto, estremamente proattivo nell'ottica del cittadino, fra l'amministratore, il personaggio politico e appunto il singolo cittadino. Non sostituisce la piazza, ma integra il concetto tradizionale di piazza, se vogliamo rifacendosi a quello ancor più tradizionale classico di agorà."
Ecco l'occasione perfetta per parlare di Videopolitica. I social network si inseriscono a pieno titolo, per così dire, in questo concetto di piazza. Dunque sorge spontanea la domanda: la videopolitica oggi è sempre più spesso più "video" e meno "politica". Cosa ne pensa il Responsabile Nazionale della comunicazione di IDV di questa affermazione?
"Beh è un'affermazione corretta. La comunicazione è sempre più asciutta, sempre più rivolta alla massa e quindi giocoforza il messaggio viene reso elementare, viene asciugato, sintetizzato. In particolare è un dato di fatto che la televisione soprattutto, per quanto attiene alla comunicazione di massa, mantenga il suo ruolo centrale. Questo fa sì che vi sia una semplificazione e, talora, per certi aspetti, una sorta di "prostituzione della politica" ai linguaggi della televisione."
Per quanto riguarda nello specifico Italia dei Valori, se lei dovesse esprimere in poche parole i pilastri della vostra strategia di comunicazione... "La rete è fondamentale." - esordisce Sola - "Il Presidente di Pietro è da sempre un fautore della rete come strumento di dialogo, di confronto e anche di diffusione delle idee e dei valori del nostro partito. Proprio in questi giorni ha lanciato il suo nuovo blog (http://www.antoniodipietro.it/, ndr.) che invita con particolare convinzione all'interazione e alla fruizione attraverso i social network. Così come centrale è il commento rispetto al post. Quindi sicuramente la rete, ma non solo. Perché un partito che voglia davvero vivere al 101% la propria missione, non può prescindere dagli strumenti tradizionali. E poi attenzione: il web, la rete, il computer - passatemi questo termine ormai arcaico per certi versi - per molti elettori e cittadini - che hanno gli stessi diritti dei più giovani, dei professionisti, di chi utilizza quotidianamente questi strumenti, per quelli meno abbienti, meno preparati, resta uno strumento difficilmente utilizzabile. Quindi non è possibile fare a meno dei mezzi più tradizionali. Noi ad esempio utilizziamo molto le affissioni, perché c'è un target, che è quello degli anziani, per esempio, che è certamente più sensibile a questo strumento. Infine, non possiamo non menzionare l'attività del nostro ufficio stampa molto puntuale e determinata, che agevola il contatto diretto con i media. Siamo un piccolo partito, con risorse limitate e dobbiamo fare di necessità virtù."
Parlando di politica in senso stretto, non poteva mancare una domanda sul ruolo del Presidente della Regione Formigoni. Un ruolo molto discusso, visto che si tratta del suo quarto mandato consecutivo, per certi versi considerato da molti come un'anomalia tipica all'italiana. "Il Presidente Formigoni" - ci spiega Sola - "si ritrova in questo momento in una situazione di estrema difficoltà, che si è creato lui stesso, ricandidandosi nonostante a nostro modo di vedere la legge non glielo consentisse - anche se poi è finita come sappiamo e quindi evidentemente c'era una visione giuridica diversa della normativa -, tra l'altro raccogliendo firme che pare fossero false. Ma a prescindere da tutti questi elementi, il fatto che qualcuno detenga il potere in una Regione come la Lombardia per 16 anni - e si va verso i 20 se questo mandato andrà a compimento - è una stortura. Qualcuno che gestisce così a lungo il potere in una Regione come la Lombardia, fatalmente è a rischio, perché si creano delle incrostazioni di potere, che nel suo caso sono ancora più evidenti: Roberto Formigoni è Comunione e Liberazione, è Compagnia delle Opere e cioè il cervello politico e strategico di un tessuto di potere che condiziona profondamente la Regione Lombardia. Ecco perché è fatale che la stagione di Formigoni si debba concludere. Lui dice che non si ricandiderà e io spero che la legislatura finisca anzitempo per dare la possibilità ai lombardi di voltare definitivamente pagina, anche rispetto a una gestione della pubblica amministrazione che è molto discutibile come testimoniano le recenti inchieste che coinvolgono anche uomini vicinissimi al Presidente Formigoni, come ad esempio Massimo Ponzoni che da sempre è considerato uno dei suoi uomini di fiducia."
Dato che l'occasione fa l'uomo ladro, non potevo non incalzare Gabriele Sola, insistendo sul futuro della Presidenza di Regione: qualche tempo fa, l'ex ministro Maroni ad un comizio varesino ha lasciato intendere con una battuta la possibilità di candidarsi alle prossime elezioni per il governo della Lombardia. Cosa ne pensa? "Sicuramente la Lega tra virgolette, ma fino ad un certo punto, pretenderà, condizionerà l'eventuale alleanza - per altro in questi giorni già messa in discussione sulle elezioni imminenti che riguarderanno diversi comuni e qualche provincia - alla candidatura alla Presidenza Lombarda di un proprio uomo. A tutti coloro che, come noi, pensano che sarebbe una disgrazia, credo che questo debba imporre un grande impegno per evitare che ciò accada. Ciò detto, Maroni rappresenta all'interno della Lega Nord, uno dei volti meno impresentabili. Quindi ci starebbe anche che venisse speso in una battaglia che peraltro si presenta problematica, perché sul territorio sono evidenti le contraddizioni della Lega Nord, che gioca su due o tre tavoli in contemporanea: tiene un linea a Roma e una sul territorio, poi la modifica a Roma, però nel frattempo vota ancora per evitare l'arresto di Cosentino e contro i magistrati con il PDL. Insomma ci sono una serie di contraddizioni ormai evidentissime, e quindi, anche qualora Lega e PDL dovessero schierarsi in una coalizione supportando un candidato leghista, credo che avrebbero vita molto difficile, perché "la Lombardia s'è desta".
Concludiamo con il Governo Monti, un governo tecnico, dalla Lega definito a più riprese come un governo non democratico. Cosa pensa Gabriele Sola come Consigliere Regionale e come Responsabile Nazionale della comunicazione di IDV di questo governo Monti? Potrà rimettere in piedi l'Italia? "Monti ha restituito al nostro Paese una credibilità internazionale che Berlusconi aveva devastato con il suo operato. E questo è già un elemento positivo. Rispetto al Governo Monti noi abbiamo una linea che credo sia la più corretta in assoluto: noi gli abbiamo dato il benvenuto, concedendogli la fiducia, abbiamo espresso una posizione molto critica rispetto al primo segmento del suo cammino, con quelle misure che a nostro avviso penalizzano i soliti noti e non intervengono sui grandi patrimoni, le rendite finanziarie, i capitali scudati, etc.. E d'altro canto, guardiamo con interesse al lavoro in corso in queste settimane. A parole si dice "punteremo sullo sviluppo, sburocratizzeremo la macchina dello Stato". Sono sfide che vale la pena vengano affrontate con decisione. E qualora le misure attraverso cui il Governo affronterà queste sfide fosse condivisibili, Italia dei Valori senz'altro le appoggerà. Bisogna anche dire che però certe uscite come ad esempio quelle molto discutibili sui giovani, o quella sulla possibilità di mettere in discussione l'art. 18, sono posizioni che non possono trovare il nostro supporto in Parlamento. Quindi manterremo una posizione aperta, ma anche critica. Perché il si e il no a prescindere debbono appartenere ad un vecchio modo di fare politica, che in questa fase emergenziale va a nostro modo di vedere superato. Noi siamo per andare presto alle elezioni, perché è giusto che affronti con convinzione le sue sfide, il suo incarico, però è anche vero che questo, a detta di tutti, è un Governo di emergenza e le emergenze non possono durare due anni. E quindi al più presto dobbiamo tornare alle urne, ma con una nuova legge elettorale che vada nel senso di quanto preteso e richiesto dai cittadini attraverso i referendum, che poi purtroppo non sono stati approvati dalla Corte Costituzionale, e quindi si torni a restituire al Paese un Governo eletto e un Parlamento rinnovato, perché questo Parlamento pieno di inquisiti, personaggi impresentabili e che si sono venduti al miglior offerente è un Parlamento che ormai non ha più alcun senso."
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