"L'Altra Politica" dà il benvenuto alla neoeletta coordinatrice varesina di Sinistra Ecologia Libertà Eleonora Martinelli.
Si parla degli obiettivi di SEL Varese, della città del futuro, dei social network e della videopolitica. Non mancano i riferimenti alla "cacciata" di Berlusconi e una nota sarcastica sugli insuccessi dell'attuale maggioranza varesina, per quanto riguarda la pianificazione urbanistica.
Un'intervista sincera e pungente e a tratti ironica.
Riorganizzazione e spazio ai giovani. Quali sono le priorità del nuovo coordinamento del SEL di Varese?
Sel è un partito nato da pochissimo in confronto ad altre realtà politiche. Essendo a Varese non posso non pensare per esempio Lega Nord e ai suoi vent’anni di vita. Ma nonostante si sia appena soffiata la nostra prima “candelina anagrafica”, sia a livello nazionale che a livello locale siamo stati in grado di ottenere ottimi risultati.
L’obiettivo principale non può che essere quello di consolidare questi buoni risultati ottenuti e crescere sempre di più, radicandoci sul territorio attraverso iniziative, momenti di scambio e di ascolto con la città.
Anche a Varese soffia un’aria nuova e un desiderio di partecipazione che dobbiamo sapere interpretare e da cui dobbiamo essere in grado di farci “condizionare”, nel senso migliore del termine. Una sorta di osmosi con la società civile varesina che sappia infondere fiducia nella politica e che arricchisca, per contro, di contenuti, idee e forza partecipativa il circolo cittadino di Sinistra Ecologia Libertà.
Saper appassionare: la politica non deve essere solo paroloni, discorsi fini a se stessi e dibattiti astratti messi in piedi per esibire le proprie doti dialettiche. Se riuscissimo a far riscoprire il bello del fare politica dimostrando noi per primi, con il nostro entusiasmo, le soddisfazioni che può dare l’impegno in qualcosa che trascenda la sola realizzazione individuale (che sembrava essere l’unico traguardo possibile nell’era del berlusconismo, in cui ancora stiamo transitando) cioè l’interesse comune, potremmo dire di avere raggiunto un enorme obiettivo.
Sul vostro Blog si legge: la Varese del futuro, la Varese del 2030 dovrà essere realizzata attraverso l’apporto dei cittadini”. Ma qual è secondo Eleonora Martinelli la Varese del futuro?
La Varese del futuro è una città pensata e vissuta quotidianamente dai Varesini, intesi nell’accezione di “chi vive Varese” indipendentemente dalla residenza o dal titolo giuridico con cui vi si trova ( residenza, dimora, carta di soggiorno che sia).
Una città in cui le strade saranno sicure perché c’è la gente a “presidiarle” vivendole, non perché vuote e sorvegliate dalle ronde. Una città dove i ragazzi abbiano spazi dove intrattenersi e raccontarsi e fino a tardi senza essere costretti a consumare qualcosa in un locale.
Una realtà urbana fatta di spazi costruiti nell’ottica di una pianificazione urbanistica consapevole e sostenibile sia dal punto di vista dell’ambiente che della vivibilità: una città con un progetto urbanistico alle spalle che la renda funzionale dal punto dei servizi e sicura sotto l’aspetto idrogeologico, che un temporale estivo non la getti nel panico per due giorni, ad esempio.
Ma visto il punto di partenza, almeno sul piano urbanistico, sarebbe già un grande risultato se la Varese del 2030 avesse un PGT, per esempio. Sono sarcastica, ovviamente. È un riso amaro il mio. (Eleonora Martinelli fa riferimento ai ritardi per il PGT varesino non ancora varato e approvato, ndr.)
Sel Milano, Sel Umbria e altri ancora. Sono account di Twitter. Ci sarà un SEL Varese? Cosa ne pensa il nuovo coordinatore del SEL di Varese del rapporto fra Social Network e Politica?
Creare un account twitter di SEL Varese è sicuramente un passo realizzabile a brevissimo termine e auspicabile. La comunicazione in rete corre veloce: strumenti come twitter e fb sono ottimi veicolatori di messaggi che raggiungono nuove categorie di soggetti politicamente “attenti” e interessati che le vivono con quotidianità, a differenza della carta stampata, dei telegiornali, dei mezzi classici di informazione.
Come tutti gli strumenti se ne può fare un buono o cattivo uso, dobbiamo impegnarci per saperne fare uno ottimo, anche perché sul lungo periodo ho come l’impressione che saranno questi i “classici” mezzi di informazione. O forse lo sono già.
Videopolitica: la politica odierna secondo molti è sempre più spettacolarizzata. Sempre più Video e sempre meno Politica. Cosa ne pensa?
Le dimissioni di Berlusconi hanno se non altro segnato un cambio di tendenza in questo senso. Non erano i talk show a spettacolizzare la politica, ma la politica a dare contenuti ai talk show.
Un rapporto speculare fra le stanze istituzionali e i salotti televisivi che rendeva difficile guardare un format su un canale e una seduta di gabinetto sull’altro e tentare di trovare “le sette differenze”.
Almeno nella forma bisogna riconoscere che nelle ultime settimane qualcosa è cambiato. Altro discorso va fatto sui contenuti. Non possiamo accontentarci di un cambiamento di facciata.
Questo blog si propone come un grande contenitore in cui regna sovrano l'argomento "politica". Non solo la politica in senso stretto, ma anche quelle sue manifestazioni tipiche ormai dell'era della tv: spettacolarizzazione, personalizzazione, spin doctoring, e tanto altro. Non solo un "calderone di opinioni e commenti", ma anche per certi versi una specie di “guida alla navigazione” nell’universo dell’ “Altra Politica”, la Videopolitica.
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