Ancora in fasce il governo Monti correva già fra le praterie dei social network, Twitter in testa. Commenti in diretta, fra ironia, riverenza e scetticismo.
Eppure, in un'epoca così multimediale e così videopoliticamente social, i nuovi ministri non hanno confidenza con il web. Nessun profilo, pagina o account personale. Forse poca dimestichezza con gli strumenti oppure persino una distanza scritta nel dna di politici vecchio stampo, un pò dinosauri, non solo per i loro sostanziosi e invidiabili curricula, ma quanto più forse per l'età.
Il primo ad affacciarsi timidamente sulla scena di Twitter è il Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi. Il primo tweet, comparso il 22 novembre, è dedicato all'Egitto e ai diritti civili. In poco tempo la notizia dilaga e, ad oggi, il neoministro con soli 43 tweet raccoglie ben 6.366 follower.
Ma sarà capace di utilizzare lo strumento efficacemente e non deludere chi lo segue con attenzione?
E soprattutto, Terzi farà da apripista ai suoi colleghi? In fondo i giovani, il lavoro, la rete e molto altro ancora sono tutti temi che questo governo dice di avere a cuore. E Twitter, non chè i social network in generale, sono sempre più terreno fertile per stabilire un contatto reale con il popolo.
Questo blog si propone come un grande contenitore in cui regna sovrano l'argomento "politica". Non solo la politica in senso stretto, ma anche quelle sue manifestazioni tipiche ormai dell'era della tv: spettacolarizzazione, personalizzazione, spin doctoring, e tanto altro. Non solo un "calderone di opinioni e commenti", ma anche per certi versi una specie di “guida alla navigazione” nell’universo dell’ “Altra Politica”, la Videopolitica.
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