sabato 1 maggio 2010

Fini all'Insubria "ha parlato" anche di Tangentopoli. Qualcuno se n'è accorto? - di Andrea Catalano

Non si poteva non dedicare invece un singolo post ad un tema appena accennato da Fini, ma davero importante secondo me.
Sto parlando di Tangentopoli, spina nel fianco dei politici.
Forse non molti se ne saranno accorti, ma l'argomento è emerso velatamente in un discorso sui costi della politica per il mantenimento dei partiti, specie in campagna elettorale.

Poiché non sono qui a fare del giornalismo, ma a offrire la mia opinione e la mia interpretazione, devo dire che ho avuto l’impressione che fra le righe si cercasse di dire che il dramma di tangentopoli fu causato solo da quello: i politici rubarono soldi alle casse dello stato per far vivere i loro partiti.

Ognuno dia l'interpretazione che desidera, ma questo spiega tutto per me: non è un colore che distingue un politico, ma l'idea stessa che quando si governa si entra a far parte di un qualcosa definibile come casta che lascia cittadino e democrazia sulla porta.

Ognuno è libero di pensare come vuole per fortuna, ma io
ritengo che giustificare tangentopoli spiegando che i politici “prendevano” e non “rubavano” i soldi per la sopravvivenza dei loro partiti, è come dire che la shoah non sia mai esistita.

Andrea Catalano

1 commento:

  1. Tecnicamente ora si dovrebbe parlare di "rimborso spese" per quanto riguarda i partiti.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Finanziamento_pubblico_ai_partiti#Il_.22rimborso_elettorale.22_.281999.29
    Il problema serio è l'erogazione di quantità di denaro incredibilmente superirori a quelle che il defunto buon senso giudicherebbe idonee.
    Immaginiamo di possedere una vecchia Ford Mustang degli anni 70 aziendale: tutti i giorni la utilizziamo per andare a lavorare e poi chiediamo il rimborso spese..Non sarebbe meglio una Yaris?

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